ASA – IL MATERIALE PER LA STAMPA 3D RESISTENTE AL CALORE ED AI RAGGI DEL SOLE
Sempre più spesso mi viene chiesto quale sia il materiale per la stampa 3D resistente al calore ed ai raggi del sole.
Basta fare una rapida ricerca su internet leggendo i post nei vari forum per capire che questo materiale è l’ASA (Acrylonitrile Styrene Acrylate). La caratteristica principale di questo materiale è la sua resistenza alle condizioni atmosferiche quali raggi UV e l’acqua.
Un’altro materiale delle caratteristiche simili (o il più simile come prestazioni) è l’ABS. Il vantaggio dell’ASA però è quello di soffrire meno il warping durante il raffreddamento, difetto che rende l’ABS particolarmente ostico da stampare. (Vedi qui le principali differenze tra le varie stampanti 3D in commercio)
Non starò qui ad annoiarvi con la storia del materiale, l’esatta composizione chimica o quant’altro, per questo c’è la fidata wikipedia, veniamo ora ai fatti.
TEST E CONFRONTO TRA PLA – ABS – ASA
Ora che abbiamo capito quali sono le caratteristiche di questo materiale, mi sono chiesto però quali fossero le differenze effettive di prestazioni tra l’ASA, l’ABS e il PLA ed ora vi spiego il perché.
Avevo bisogno di realizzare un supporto per il cellulare da lasciare in auto, più precisamente sopra il cruscotto, quindi nella parte più esposta dell’auto ai raggi del sole ed al calore.
Il supporto ha una forma particolare quindi non era facilissimo da stampare e lì per lì mi sono detto, lo stampa in PLA con alto riempimento cosa vuoi che succeda.
Prima di realizzare il prototipo però, ho voluto fare questo test: ho stampato tre dischetti, uno in PLA nero della ICE Filament (vi lascio qui il link della nostra recensione), uno in ABS nero e l’ultimo in ASA. I dischetti sono stati realizzati di diametro 50 millimetri per uno spessore di 3 millimetri, entrambi con la stessa percentuale di riempimento.
Ho voluto testare il comportamento di questi 3 materiali lasciandoli sopra il cruscotto dell’auto in un caldo pomeriggio di Luglio (dalle 11:00 alle 15:00 circa). Il termostato dell’auto indicava una temperatura di 37 gradi. Lo so, il valore è puramente indicativo e non rappresenta l’esatta temperatura esterna ne tantomeno quella interna dell’auto. Ma sicuramente la temperatura del cruscotto era maggiore.
RISULTATI:
PLA: il PLA si era letteralmente “ammorbidito” ed era malleabile al tatto, però una volta tolto dal cruscotto e portato all’interno dello studio, e che quindi si era raffreddato, subito è tornato allo stato solido. Quindi il PLA non ha per nulla superato la prova.
ABS: l’ABS al tatto era rimasto solido e non presentava fenomeni di cedimenti o indebolimenti, quindi ha superato pienamente il test.
ASA: anche l’ASA supera a pieni voti il test, in quanto non presenta ne fenomeni di cedimento ne di ammorbidimento del pezzo.
CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALI
Chiaramente il test ed i risultati non hanno nessuna valenza scientifica, però ci fanno capire che scegliere il materiale giusto per il prototipo che dobbiamo andare a realizzare è di fondamentale importanza.
Il mio consiglio quindi, se dovete realizzare dei pezzi particolari che devono stare in auto sotto al sole, o che devono resistere a temperature abbastanza alte, è quello di realizzarli in ABS o ASA. Il vantaggio dell’ASA però è quello di soffrire meno il warping durante il raffreddamento. Quindi se avete una stampante con il piano di stampa aperto vi consiglio senza dubbio l’ASA.
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